Il Giro d’Italia, nato nel 1909 con la vittoria di Luigi Ganna, ha visto protagonisti leggendari come il “re del fango” e pionieri come Alfonsina Strada, unica donna a concludere la corsa nel 1924, sfidando pregiudizi e difficoltà. L’edizione più dura resta quella del 1914, con tappe estenuanti e solo otto arrivati su 81 partenti. Nel 1931 nasce la maglia rosa, simbolo della corsa, vinta per la prima volta da Learco Guerra.
Il Nord Est, pur ricco di talenti, conta solo quattro vincitori: i veneti Giovanni Battaglin, autore di una storica doppietta Giro-Vuelta nel 1981, e Damiano Cunego, trionfatore giovanissimo nel 2004, e i trentini Francesco Moser, maglia rosa nel 1984 e vincitore di numerose tappe, e Gilberto Simoni, due volte primo. La corsa ha ispirato non solo sportivi ma anche scrittori come Dino Buzzati, diventando un evento nazionale. Tra le curiosità, il Museo della bicicletta a Cesiomaggiore, dedicato al velocista Toni Bevilacqua. Il Giro resta simbolo di fatica, passione e rinascita per l’Italia e il suo Nord Est.