Durante l’inaugurazione del festival Vicino/lontano a Udine, la giornalista Paola Caridi ha tenuto una lectio magistralis dedicata al dramma di Gaza, sottolineando il valore simbolico dei sudari bianchi che avvolgono i corpi delle vittime, spesso bambini. Caridi ha definito i sudari “voce dei corpi” e simbolo del genocidio in corso, richiamando tutti alla responsabilità e a non restare indifferenti.
Ha ricordato che, a causa della crisi umanitaria e della mancanza di risorse, i sudari sono stati sostituiti da coperte e sacchi, ma il loro significato resta: sono l’unico oggetto a testimoniare la perdita di vite umane in un territorio dove nemmeno le tombe sono garantite. Caridi ha denunciato la “carestia orchestrata” che colpisce Gaza e ha sottolineato che le responsabilità sono anche della comunità internazionale e di chi sceglie di non vedere. L’incontro ha visto anche l’intervento di Tomaso Montanari, che ha riflettuto sul potere degli “scartati” e sull’importanza di non dimenticare nessuna vittima.