Stretta droghe al volante, Pordenone cambia linea

Una nuova circolare dei ministeri dell’Interno e della Salute chiarisce che la semplice positività a sostanze stupefacenti non basta più per sanzionare chi guida: è necessario accertare che il conducente sia ancora sotto l’effetto delle sostanze al momento del controllo. Questa svolta arriva dopo le perplessità sollevate dal tribunale di Pordenone, che aveva chiesto alla Corte costituzionale di valutare la legittimità della norma introdotta dal nuovo Codice della Strada (novembre 2024).

Il tribunale aveva evidenziato che la legge puniva chiunque risultasse positivo, anche se l’assunzione era avvenuta giorni prima o a causa di farmaci. Ora, la nuova direttiva impone di dimostrare che la sostanza sia stata assunta in un periodo «prossimo» alla guida e che produca ancora effetti. Non serve più la valutazione medica dello stato di alterazione: bastano i test salivari preliminari delle forze dell’ordine, seguiti da analisi di conferma in laboratorio. I test delle urine non sono più considerati validi per accertare lo stato di intossicazione. Viene inoltre esclusa la sanzione per chi assume farmaci con principi attivi simili agli stupefacenti per motivi terapeutici. In caso di positività confermata, un secondo campione sarà conservato per eventuali controanalisi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *